EVENTI
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MAESTROVictor de SabataCompositore e direttore d’orchestra1892-1967
Victor de Sabata nacque a Trieste il 10 aprile 1892. Figlio d’arte (suo padre era maestro di coro) si rivelò ben presto un bambino prodigio: diresse il suo primo concerto a undici anni.
Al Conservatorio di Milano (1900-1910) studiò contemporaneamente violino, violoncello, pianoforte e arpa. Il suo nome compare per la prima volta in cartellone alla Scala nel 1912, non però in veste di direttore d’orchestra, bensì di compositore. La musica che scrive viene apprezzata anche da Toscanini, che nel ’22 dirige di de Sabata il poema sinfonico Juventus.
Fu lo stesso Toscanini a invitarlo a dirigere alla Scala nel ’22; e a Toscanini de Sabata subentrò nel ’29 alla direzione musicale del teatro milanese. Da allora, e per oltre trent’anni, de Sabata ne fu la grande anima musicale.
Fu lui a voler spostare la sera della «prima» al 7 dicembre, data ormai tradizionale. Sotto la sua direzione Maria Callas debuttò alla Scala nel ’50.
Si spense l’11 dicembre del ’67 a Santa Margherita Ligure; malato di cuore, aveva dovuto rinunciare a dirigere ormai da quindici anni.
Victor de Sabata, uno dei massimi direttori d’orchestra di tutti i tempi, moriva l’11 dicembre 1967.
Questo sito si propone, a 50 anni dalla scomparsa, di ricordare e diffondere la sua eredità artistica.
Malgrado l’intensa attività direttoriale, Victor de Sabata ha lasciato pochissime testimonianze sonore.
Ci auguriamo che estimatori, studiosi e collezionisti vorranno condividere o segnalare materiale che possa arricchire questo sito o la ricerca sulla figura di Victor de Sabata.
CHI
ERAUn ricordodi Eliana Ceccato de Sabata
Era nato a Trieste, il 10 aprile 1892 ed è mancato a Santa Margherita Ligure, l’11 dicembre 1967. Al mare.
È nato e spirato accanto al suo tanto amato mare. Lo fissava per ore, con quei suoi occhi che, come il mare, cambiavano colore. Sereno, i suoi occhi erano azzurri. Grigi, quasi bianchi se teso o veramente irritato. Ira, la sua, che sapeva contenere: detestava chi dava in escandescenze o alzava la voce.
Aveva ricevuto una educazione severa, da quella amatissima madre triestina che tanto gli era stata vicina, mentre da piccolo affrontava i tremendi dolori della poliomielite.
Poi tra loro si era stabilito un rapporto speciale, e da questo credo nasca l’impronta indelebile di «triestino» che per sempre l’ha definito.
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CHI ERATestimonianzeracconti e ricordi sul Maestro
Alcune testimonianze:
Per giudicare la superficialità e la mancanza di un minimo sentimento storico di tanta parte della critica e della musicologia italiana contemporanea> basterebbe il silenzio steso su Victor de Sabata, direttore d’orchestra, ma prima ancora, uomo di musica.Giorgio Strehler
È proprio per lui, per Victor de Sabata, che possiamo dire: una vita intera calata nella vita della musica. Tra quante esistenze di musicisti il nostro tempo ha conosciuto compositori, interpreti è stata la sua tra le più totali e assolute. E di una forma così originale da non somigliare ad alcun’altra.Gianandrea Gavazzeni